Storia del Peperoncino 

Il peperoncino ha origini antichissime; si pensa che il primo peperoncino abbia avuto origine in una zona dell'America latina tra il Brasile e la Bolivia e nel corso di migliaia di anni si sia diffuso in tutta l’America. 

Il peperoncino in Sud America era già conosciuto e usato nel 7500 a.C. tuttavia il suo arrivo in Europa risale al 1500, con il secondo viaggio di Cristoforo Colombo. All’inizio fu utilizzato solo come pianta ornamentale ma ben presto divenne un alimento comune. Sembra che i primi europei a scoprirne il sapore piccante e ad aggiungerlo alla loro cucina, furono dei monaci spagnoli. Inizialmente coltivati nei monasteri, i semi furono poi diffusi in tutta la Spagna e in Europa da monaci viaggiatori. Fu nel 1600 che attraverso rotte commerciali provenienti dal Sud America, esploratori commercianti portoghesi e spagnoli, introdussero il peperoncino anche in Africa, India e Asia.

Oggi il peperoncino è conosciuto e coltivato in quasi tutto il mondo e in molte culture è entrato a far parte delle tradizioni culinarie.

Il gusto piccante e la Scala Scoville

Il peperoncino contiene sostanze chimiche, dette capsaicinoidi, responsabili della sensazione di bruciore quando viene consumata questa spezia; la capsaicina provoca tale sensazione in modo proporzionale alla sua quantità all'interno del seme.

Questa sostanza interagisce esclusivamente con alcuni termorecettori presenti nella bocca, nell'ano e nello stomaco, inviando al cervello un finto avviso di innalzamento della temperatura oltre i 43°, attivandoli, come se avvenisse un reale aumento di temperatura nel corpo; a questo punto il cervello invia il segnale di bruciore.

La  fase di intenso “piccare” dura qualche minuto e lascia in seguito spazio ad una sensazione di benessere, dovuta al fatto che il bruciore causato dalla capsaicina stimola il cervello a produrre endorfine, sostanze naturali che attenuando la percezione del piccante regalando sensazioni piacevoli.

La Scala Scoville è una scala che misura la piccantezza del peperoncino e prende il nome dal suo ideatore, il chimico statunitense Wilbur Lincoln Scoville, che nel 1912 ideò l’S.O.T. (Scoville Organoleptic Test), il test per misurare la quantità di capsaicina in un peperoncino.

Questo test prevedeva la diluizione di un estratto di capsaicina con acqua e zucchero, fino a quando la sensazione di “bruciore” non fosse più percettibile ad un gruppo di 5 assaggiatori; per avere un risultato accettabile tre persone su cinque dovevano essere d’accordo sulla valutazione.

Una singola unità di diluizione è chiamata S.H.U. (Scoville Heat Unit).

Scoville diede alla capsaicina pura il valore arbitrario di 16.000.000 S.H.U. come grado di diluizione massimo sulla Scala Scoville.

Quindi un peperone dolce, che non contiene capsaicina, ha un valore 0 su scala Scoville, a significare che l’estratto di un peperone dolce non è piccante e non serve quindi diluirlo.

Lo Scoville Organoleptic Test dipendeva dalla soggettività umana, pertanto il margine di errore era molto ampio; oggi non si misura più la piccantezza dei peperoncini in base all’assaggio ma attraverso test molto più sofisticati e precisi, come la cromatografia liquida al alta prestazione, che permettono di determinare il quantitativo esatto di capsaicina in una certa quantità di peperoncino.

 

 

 

 

  

Come coltivare e conservare il peperoncino

Come si coltivano i peperoncini?

PARTENDO DAL SEME

Se avete pazienza, passione e voglia di vedere le vostre piante crescere da zero, seguite queste semplici indicazioni…

Il periodo ideale per seminare i peperoncini all’aperto è da Aprile a Maggio; se avete una piccola serra, una veranda chiusa o spazio dentro casa è possibile anticipare il periodo di germinazione, di 1 mese 1 mese e mezzo, accelerando la crescita e avendo così piante adulte e fruttificazioni abbondanti già ad inizio estate.

Per far germogliare il seme occorrono: un contenitore (vaschetta di polistirolo, piccoli piccoli vasi o contenitori con fondo forato…), terriccio e uno spruzzino.

Riempite il contenitore scelto e interrate a circa 1 cm di profondità il seme, mantenendo sempre umido il terreno con lo spruzzino. Attenzione a non esagerare con l’acqua, poiché i semi potrebbero marcire o l’eccessiva irrigazione potrebbe favorire la crescita di funghi…

I semi inizieranno a germinare in circa 2/3 settimane.

Spuntate le prime foglioline, le piantine avranno bisogno di più luce possibile, evitare però l’esposizione diretta al sole che potrebbe seccarle. L’assenza di luce a seguito di germinazione potrebbe invece portare all’eccessivo sviluppo in altezza delle piantine, che vanno alla ricerca della luce, indebolendo così la crescita del loro fusto e di conseguenza la capacità di sostenere in modo corretto la crescita e lo sviluppo dei peperoncini.

Una volta che si sono sviluppate le piantine, metterle a dimora nel vaso o in piena terra, seguendo le istruzioni del “TRAPIANTO”.

 

PARTENDO DAL TRAPIANTO

Per chi non avesse pazienza, tempo e possibilità di far germinare il peperoncino è possibile acquistare piante già pronte.

Se siete alla ricerca di piante di peperoncino classiche, particolari e rare, curiosate nel nostro negozio online o contattateci per avere la lista completa dei nostri prodotti…  Sul nostro sito, sono presenti solo una piccola parte delle piante che possediamo in azienda!

Partendo da una piantina già formata, dovrete solo metterla a dimora nel vaso sul balcone o nell’orto in terra.

Per il trapianto occorre: terriccio universale, fertilizzante biologico (es. compost), garantendo così gli elementi nutritivi necessari alla crescita vegetativa…

-Coltivare peperoncini in vaso-

Dopo che le foglie e la struttura si sono sviluppate, è necessario aumentare le dimensioni del vaso in modo proporzionale alla crescita delle piantine, eseguendo dei rinvasi fino alla messa a dimora definitiva.

Spostare una piantina in un vaso troppo grande rallenta o blocca la crescita; eseguire invece un trapianto in modo graduale ne velocizza i tempi.

Potreste adottare la seguente progressione di rinvaso, garantendo così in modo graduale una crescita equilibrata e un’ottima crescita vegetativa e produttiva.

-Dal contenitore della germinazione, spostate la piantina in un vaso di Ø 12/14 cm.

-Quando le radici inizieranno a vedersi nelle forature del vaso, dopo circa 1 mese,  trapiantate il peperoncino in un vaso di Ø 30/40 e circa le stesse dimensioni di profondità.

Ad ogni travaso potreste mettere sul fondo del vaso argilla espansa, favorendo così il drenaggio…

Irrigate frequentemente le piante soprattutto nei periodi più caldi, consigliamo di annaffiare le piante la mattina presto o la sera, stando sempre attenti ai ristagni… Evitate il sottovaso, o assicurarsi che non si accumuli troppa acqua al suo interno.

-Coltivare peperoncini a terra-

Per chi ha l’orto o il giardino e vuole far crescere i peperoncini a terra, consigliamo di scegliere un posto al sole assicurando una frequente irrigazione, soprattutto con l’arrivo del caldo.

Durante il trapianto a terra, la presenza di pacciamatura è fondamentale per proteggere le radici delle piante e evitare la crescita di erbacce intorno al peperoncino, inoltre tale “protezione” fa risparmiare molta acqua, mantenendo il terreno umido.

 

Quando si raccolgono i peperoncini?

I peperoncini a seconda della varietà hanno tempi di maturazione e quindi di raccolta variabile… Solitamente la raccolta deve avvenire quando il frutto arriva a colorazione desiderata. Alcuni peperoncini come lo Jalapeno, possono essere raccolti sia verdi che rossi…

Come si conservano i semi?

I primi frutti che arrivano a maturazione sono i migliori per selezionare i semi e conservarli per la stagione successiva.

Raggiunta la maturazione il frutto va aperto per estrarre i semi all'interno: consigliamo di manipolare frutti e semi con guanti e occhiali protettivi.

Una volta prelevati i semi vanno fatti asciugare e seccare all'aria, conservateli poi all'interno di bustine di carta o contenitori ermetici fino alla prossima semina...

 

 

Come si conserva il peperoncino?

Il peperoncino è un condimento utilizzato in numerosi piatti della cucina Italiana e di tutto il Mondo... 

E' una spezia che non può di certo mancare nella dispensa di chi ama i sapori piccanti!!!

La pianta del peperoncino però dà i suoi frutti solo in estate e in autunno, quindi per poterlo gustare anche in inverno occorre utilizzare alcuni metodi per conservarli.

Esistono molti modi per la conservazione, da scegliere secondo i propri gusti...

Consigliamo di usare sempre i guanti quando maneggiate i vostri peperoncini!!!

-Surgelazione del peperoncino-

E' il metodo migliore per chi vuole mantenere "inalterate" le proprietà del peperoncino.

Dopo aver lavato bene i frutti asciugarli, riporli nei sacchetti alimentari e congelarli.

-Essiccazione del peperoncino-

E' il metotodo che permette di avere tutto l'anno, questa spezia a portata di mano.

Esistono diverse metodiche di essiccazione, possibili però solo con peperoncini non carnosi...

Pulire i peperoncini con un panno asciutto,tagliarli in due, stenderli su uno strato di carta assorbente, infornarli a 70° per circa 30 minuti (in modo da eliminare un pò di umidità) ed esporli al sole per qualche giorno.

Il secondo metodo invece è il più antico, più diffuso e più semplice. Si procede infilando i peperoncini dalla parte del peduncolo, servendosi di un ago, andando a formare una catena che verrà poi appesa in un luogo asciutto e ombreggiato fino a compleata essiccazione.

-Peperoncino sott'olio-

I peperoncini, possono essere conservati sott'olio sia secchi che freschi. Nel primo caso, tagliare i peperoncini secchi (dopo averli accuratamente puliti con un panno), e riporli in un barattolo ricoprendoli totalmente d'olio. Nel caso di peperoncini freschi invece, la procedura è più complessa : 1)Tagliare i peperoncini  a metà o in 4 parti (se si tratta di peperoncini molto grandi) 2)Riempire il fondo di una ciotola larga con sale grosso, stendere uno strato di peperoncini e alternare di nuovo sale e peperoncini 3) Posizionare sopra la ciotola, ricoprendo tutta la superficie, un oggetto che funga da pressa e permetta quindi ai peperoncini, di entrare a stretto contatto con il sale e perdere parte dell'acqua in essi contenuti 4)Dopo qualche ora, eliminare l'acqua in eccesso e pressare nuovamente 5)Eliminare infine il sale dai frutti, aiutandosi con un pennellino e carta assorbente, riporli in un barattolo e ricoprirli totalmente d'olio.

 

 

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